The Sims, il videogioco che permette di creare nuovamente la vita

Vent'anni fa veniva lanciato sul mercato un gioco che avrebbe, col tempo, fatto la storia: THE SIMS, il "simulatore di vita". Fu sviluppato da Will Wright, che in precedenza aveva creato SIMCITY, videogioco di simulazione gestionale di una città. Siccome Whight era un ammiratore di arredamento, aveva pensato a un gioco che potesse simulare la progettazione di una casa. L'intuizione di Will Wright fu esatta: il videogioco di THE SIMS apparso nel febbraio 2000, ebbe un grandissimo successo!

Simlish, la lingua generica dei Sims

Per compiere l'universo del videogame, fu essenziale l'idea di creare una lingua propria dei Sims, ossia il Simlish. Whight, in un'intervista, dichiarò di aver preso spunto da alcune lingue come l'ucraino, l'estone e il tagalog (idioma filippino), per poi chiedere agli attori del doppiaggio di inventare suoni completamente privi di senso. 

L'immagine della vita in The Sims

 Non giusto vedere The Sims come una casa per le bambole digitale, perchè è stato molto di più. Questo è un gioco avanti rispetto ai suoi tempi, prodigioso sebbene fosse la simulazione della "vita normale." The Sims permette di controllare le azioni di un singolo o di un'intera famiglia, dal gesto più ordinario fino alle decisioni professionali e relazionali. È possibile dopo alcune ore di gioco, iniziare da un piccolo monolocale, per poi trovarsi sposato con figli e abitare in una villa con piscina. D'altra parte si può anche perdersi nei vizi e drammi quotidiani, sbagliare tutto, andare a letto tardi e rovinare il proprio rapporto di coppia.